ESENZIONE DAL VALORE DI CAPITALE POI SULLA RESIDENZA PRINCIPALE

Esenzione dalle plusvalenze sulla vendita di una residenza principale

La plusvalenza generata dalla vendita della residenza principale è esente da imposta sul reddito (aliquota forfettaria del 19%) e oneri sociali (all'aliquota del 17,2%), indipendentemente dal tipo di proprietà ( casa individuale, chalet o appartamento).

È sufficiente che l'alloggio venduto sia la residenza principale del venditore il giorno del trasferimento per poter beneficiare dell'esenzione.

La questione recentemente apparsa nella decisione della Corte d'appello di Parigi riguarda l'esenzione dalla plusvalenza nel caso di una vendita di una residenza principale in cui il contribuente ha vissuto solo poco tempo, sapendo che questa vendita è avvenuta dopo diverse transazioni immobiliari.


Criteri di qualificazione per la residenza principale

I luoghi di residenza abituale, normale ed effettiva del proprietario sono qualificati come residenze principali.

Residenza abituale, normale ed effettiva del proprietario

La residenza in cui il contribuente vive per gran parte dell'anno.
Se il contribuente vive sei mesi all'anno in un posto e sei mesi in un altro, il luogo di residenza principale è quello per il quale la persona riceve una riduzione dell'imposta sugli alloggi.

Luogo di residenza effettivo

Per essere considerata la residenza principale, deve essere la residenza effettiva del contribuente.
L'uso temporaneo dell'alloggio non può essere considerato sufficiente per l'appartamento come residenza principale che può beneficiare dell'esenzione.
La qualifica di residenza permanente e soggiorno effettivo appartiene all'amministrazione, che deve essere valutata sotto la supervisione di un giudice fiscale.


Non ci sono concetti di date o durata dell'occupazione

Le autorità fiscali non accettano il concetto di periodi per beneficiare dell'esenzione dalla plusvalenza per la residenza principale.
Teoricamente, purché sia ​​un luogo di residenza normale, normale ed effettivo, è possibile beneficiare dell'esenzione dall'aumento di capitale.
Le esenzioni vengono tuttavia rifiutate se l'occupazione al momento della vendita corrisponde a motivi di pura convenienza. Questo è il caso in cui il proprietario, volontariamente e intenzionalmente, ritorna per occupare la casa appena prima della vendita.

Secondo una recente decisione del 21 febbraio 2018 (sentenza della CAA di PARIGI, seconda camera, 21 febbraio 2018, 17PA00527), l'unica circostanza in cui l'occupazione della casa principale è durata otto mesi e mezzo è stata, in breve, in come tale i vantaggi derivanti dall'esenzione dalla tassazione delle plusvalenze (previste dalle disposizioni dell'articolo 150 U, II-1 ° del CGI).

Lo stesso vale per il fatto che il trasferimento della residenza principale è avvenuto dopo diverse transazioni immobiliari.

Nel caso di specie, la Corte d'appello di Parigi ha dichiarato che, visti gli elementi generalmente accettati dalla giurisprudenza (in particolare bollette elettriche di grandi dimensioni, carte di parcheggio e avvisi, che elencano l'imposta sugli alloggi degli appartamenti venduto come residenza principale).


Conclusione


Per essere esenti da plusvalenze quando si vende la propria residenza principale, non importa che la residenza sia brevemente occupata, deve essere preso in considerazione solo il concetto di residenza abituale ed effettiva.



Source: Cabinet Roche & Cie, English speaking accountant in Lyon, France - Specialist in French Real-Estate and Non-resident taxation.

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